Blood & Champagne Album Review
April 2011 By Vittorio Lo Conte (allaboutjazz Italia )
Con un titolo piuttosto eloquente ed una foto di copertina "esplosiva" Tommaso Starace presenta il quarto album da leader, questa volta insieme ad una ritmica inglese di alto livello, caratterizzata dalla presenza dell'intringante basso elettrico di Laurence Cottle. Fra note veloci, come se fosse una chitarra, e un più ortodosso uso in funzione di accompagnamento, Cottle fa sì che l'album acquisti, pur nell'ambito di un modern maistream ormai di dominio comune, una sua nota originale.
Starace firma quattro sue composizioni che ben si integrano con quello che ha scelto per completare il lungo album, in un lavoro di editing molto curato. L'album, con il suo titolo Blood & Champagne, è dedicato al famoso fotografo Robert Capa, che ha fissato nella memoria collettiva scatti effettuati nelle guerre di tutto il mondo. Una vita "al massimo" la sua, caratterizzata dai viaggi a cogliere esplosioni di violenze ed interessi più mondani quali il gioco d'azzardo o le donne.
"Il tunnel della libertà" è dedicato a due studenti italiani che nel 1962 scavarono un tunnel di ben 165 metri sotto il muro di Berlino per fare scappare dei loro amici dalla Germania Est. Un'atmosfera fra paura ed incertezze ben espressa nell'esecuzione. Un'altro brano di Starace è "Soundtrack," ispirato alle colonne sonore da film. Il tema di "Nuovo Cinema Paradiso" di Ennio Morricone è ripreso con poesia e dolcezza, così come una composizione di Frederic Chopin messa insieme a "Even Mice Dance" di Michel Petrucciani, un brano eseguito nel suo ultimo album insieme ad un quartetto d'archi. È il lato più europeo dell'album, in cui il sax soprano di Starace, suonato con una sonorità molto aperta, ha modo di esprimersi al meglio.
Non mancano gli standards, fra cui "Days of Wine and Roses" eseguito in trio, senza pianoforte. Qui il leader ha modo di agire in modo più aggressivo e di mostrare una bella verve al sax contralto.
La sezione ritmica che lo accompagna lo fa in modo egregio e moderno, oscillante fra neoclassicismi ed uno swing ispirato ai modelli americani, dando così all'album nel suo complesso una sua precisa individualità che lo distingue da altre produzioni simili.